Drniš è una piccola città con viva tradizione musicale, che fino ad ora è guardato molti culturali associazioni, società e gruppi musicali. L’Associazione culturale e artistica “Miljevci” fu fondata nel 2004. Opera attraverso tre settori – folclorico, di cantanti e di dramma e recitazione. L’Associazione cura l’arte originale popolare e la sensibilità espressa per la preservazione e promozione dell’eredità vocale e di danza di Miljevci. Questo si manifesta tra i balli di Miljevci come: ballo tondo antico, gamba nel ballo tondo, ballo di scelta, ballo di cassa, ballo di corsa e tra il canto maschile e femminile di ojkalice e treskavice. Una ricca tradizione musicale di Drniš oggi si sostiene tra il lavoro di Orchestra di fiato della città di Dernis , Orchestra di tambura Krsto Odak, Klapa Drniš i e di Choir della città "Neuma".
I vari colori sull’abbigliamento e calzature tradizionali, la ricchezza dei materiali, dell’espressione popolare, musicale e di ballo rende la nostra area ancora più diversa e più interesante. Abbigliamento tradizionale femminile include (dalla testa ai piedi): il fazzoletto da collo o da testa, la camicia (da tessuto di canapa, di lino o di cottone), una specie di farsetto, aljina o provaljenica (abito) (carza, vuštan), il grembiule, tkanica (cintura), zobnica (borsa), sadak (un abito senza maniche, lungo o più corto di solito fatto di stoffa di lana), calze, terluci (calze)opanci o gumenjaši (speci edi rozza calzatura) Il costume popolare maschile include (dalla testa ai piedi): berretto della patria – berretto di Dernis camicia, specie di panciotto che fu addizionalmente decorato con i bottoni di filigrana (per le occasioni più ceremoniali), kaparan (cappottino con le maniche), cintura, pantaloni, calze, terluci (calze), opanci (speci edi rozza calzatura), kaban (cappotto lungo con cappuccio).
EREDITÀ DI COSTRUZIONE
Proprio questa nostra area è la destinazioni di numerosi ricercatori e amanti di varie forme dell’architettura. Anche se si sostiene che le origini delle nostre cosiddette bunje (casupole) fossero tanto più antiche, gli esperti sono d’accordo che la maggior parte di esse fu costruita nel XIX e nella prima metà del XX secolo. Cos’è una bunja? Si tratta di un complesso di pietra che non fu mai costruito come un luogo di dimora. L’utilizzo di bunja occorse occasionalmente ed è utilizzata dai contadini e dai pastori per rifugiarsi dal maltempo e per riscaldarsi. Le nostre bunje sono di solito di una forma rotonda con il tetto a cupola. È normale che le bunje non abbiano né la porta né finestre, e la parte interna è una piccola stanza nel cui centro domina un camino aperto.
È interessante investigare questi complessi. Sono piccoli, la tecnica della costruzione è assai semplice e il materiale usato è completamente naturale. Le nostre bunje sono l’unica forma architettonica che visse per secoli e alla fine sopravisse. Oltre a magnifiche bunje, non possiamo dimenticare i simboli dell’architettura della nostra area, i cosiddetti muri a secco. Diventate avventurieri e seguite la storia millenaria raccontata dai nostri muri a secco.